Intraprendere una terapia di coppia non è di certo una scelta semplice: richiede coraggio, impegno e motivazione da parte di entrambi i partner.
La terapia di coppia è indicata se…
Può rivelarsi molto utile e efficace quando i membri della coppia, consapevoli di attraversare una crisi, sono spinti dal desiderio di risolvere il malessere per raggiungere un nuovo equilibrio. In questo caso i partner si mostreranno disponibili a riconoscere e accogliere i bisogni e i desideri dell’altro, a esplorare le proprie storie familiari e l’evoluzione della coppia nel tempo, riconoscendo l’altro nella propria sofferenza.
La terapia è indicata anche nel caso in cui la coppia presenti un problema sessuale di matrice relazionale. Sessualità e relazione sono infatti strettamente connessi e spesso problemi e incomprensioni all’interno della relazione possono influenzare l’intimità di coppia.
Non necessariamente per iniziare una terapia di coppia deve essere presente una crisi profonda all’interno del rapporto e quindi l’idea che questa possa rappresentare un ultimo tentativo prima della fine o una sorta di terapia d’urto. Al contrario la terapia di coppia può rivelarsi molto utile quando c’è un desiderio di maggior benessere, la consapevolezza che alcune dinamiche ci fanno soffrire e la voglia di comprendere maggiormente il partner con l’aiuto di un professionista esperto. Sicuramente molti di voi avranno visto la recente docuserie “The Ferragnez”, che racconta la vita di una delle coppie più seguite d’Italia: Chiara Ferragni e Fedez. Nel loro caso la scelta di iniziare la terapia di coppia non nasce da una crisi e una messa in discussione del legame, ma piuttosto dal desiderio di comprendere l’altro, di analizzare ciò che del proprio carattere rappresenta un ostacolo e una difficoltà nella relazione, dal bisogno di una “traduzione” da parte del terapeuta così da poter avere una maggior chiarezza che permetta di dare un senso e un significato a quanto l’altro pensa e comunica. C’è la consapevolezza e il riconoscimento di essere due persone molto diverse, provenienti da famiglie altrettanto diverse e la terapia di coppia può essere utile affinché questo non diventi un problema.
Possiamo quindi dire che quando ci troviamo di fronte a due persone che, non avendo già assunto decisioni importanti e irreversibili e non avendo intrapreso nuove relazioni, hanno il desiderio di comprendere che cosa della loro relazione non funziona adeguatamente e ha prodotto un livello di sofferenza così significativo, è indicata una psicoterapia di coppia.
È però fondamentale sottolineare che una terapia di coppia per definirsi efficace non deve necessariamente concludersi con un rilancio del rapporto, una ritrovata armonia nella relazione e un nuovo idillio amoroso tra i partner. Al contrario può succedere che durante il percorso ci sia un’evoluzione verso la separazione, una consapevolezza da parte dei partner dei limiti della relazione e quindi un desiderio di continuare la propria vita da soli. Una terapia non ha infatti come obiettivo quello di tenere unita la coppia, ma di comprendere quale sia la soluzione migliore per quella determinata coppia.
La terapia di coppia non è indicata se…
Quali sono invece le situazioni in cui la terapia di coppia risulta poco utile e non indicata?
Di certo la terapia non può iniziare quando sono presenti gravi maltrattamenti e abusi in famiglia. In questi casi è importante sottolineare la necessità di far intervenire le misure di tutela della parte debole e di protezione dei minori, se presenti, fornendo a chi chiama un supporto emotivo ma anche concreto per individuare chi, in ambito istituzionale, possa essere opportunamente interpellato.
Allo stesso modo la terapia non è opportuna quando è presente una relazione extraconiugale. Il tradimento è uno dei motivi per cui spesso una coppia richiede un aiuto esterno, e questo è corretto e certamente comprensibile. Quando però uno dei due partner porta avanti una relazione con un’altra persona, facendo con essa progetti per il futuro, la terapia di coppia si rivela inutile e dolorosa. Mancano in questo caso le premesse necessarie a motivare un investimento emotivo e di rilancio della relazione di coppia.
C’è poi la situazione in cui uno dei due partner presenta un sintomo specifico che non è ancora stato trattato (ad esempio una qualche forma di dipendenza). In questo caso prima di iniziare una terapia di coppia è opportuno che il partner portatore del disagio venga aiutato in modo adeguato.
Anche quando uno dei due partner acconsente alla terapia solamente per far felice l’altro ma non riconosce il problema e per questo non sente l’esigenza di un cambiamento, la terapia non è indicata. Probabilmente il partner parteciperà a qualche seduta mostrando un atteggiamento di difesa e quindi esponendosi poco, per poi annullare gli appuntamenti alla prima difficoltà o, al contrario, al primo segno di miglioramento. In questi casi potrebbe essere utile una terapia individuale con il partner che desidera essere aiutato per lavorare su di sé e trattare temi personali riflettendo e facendo chiarezza anche su ciò che l’ha legato al partner fino a quel momento.
E nel caso in cui uno dei due partner abbia deciso di separarsi?
Sembrerà banale ma per continuare una relazione di coppia è necessario essere in due, mentre per decidere di separarsi e porre fine alla relazione basta una sola persona. In questo caso non è presente alla base un sentimento reciproco e un desiderio di maggior benessere all’interno della coppia, condizioni necessarie per un percorso di terapia di coppia.
Può succedere che entrambi i partner desiderino porre fine alla relazione. È presente in questo caso una coincidenza di punti di vista e una consapevolezza di quanto la separazione possa interrompere quel circolo vizioso instaurato da tempo e rimettere in gioco le risorse personali, per cui la terapia di coppia non avrebbe senso. In questi ultimi due casi, quando il livello di conflitto è contenuto, può essere utile una terapia/consulenza di separazione, in particolare quando sono presenti dei figli.
L’obiettivo è di aiutare la coppia ad individuare le modalità genitoriali più idonee per affrontare la separazione. Si lavora in modo sintetico sulla storia di coppia a partire dall’incontro fino alla rottura finale, per permettere ai partner di elaborare la fine e garantire una co-genitorialità. Successivamente si supportano i genitori nella definizione autonoma delle scelte che riguardano i figli: come comunicare la separazione, elaborare uno schema di gestione del rapporto e degli impegni con i figli, accogliere e comprendere il disagio dei figli e proprio durante le varie fasi della separazione.
Dott.ssa Francesca Faccio
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nell’avere nuovi occhi.” Marcel Proust
Le vostre testimonianze
Buongiorno, la D.ssa Faccio, mi ha aiutato a superare un periodo difficile. Visto che l' aiuto è stato importante credo che continuerò a chiedere il supporto.
Ho inviato il mio percorso con la Psicologa un anno fa, devo dire che in quasi 10 anni ho finalmente trovato la persona che fa per me. Gentile, fiduciosa, sicura e davvero una bella persona. Sempre disponibile e pronta a rispondere ad ogni situazione. Grazie Dttoressa
La dottoressa Francesca Faccio la consiglio per il semplice motivo, che è molto intuitiva, riesce a farti sentire a tuo agio, ti da consigli da applicare nella vita quotidiana. È una persona oltre che professionista molto brava e competente
Qualche tempo fa, a causa di una grave perdita, io e mio marito ci siamo molto allontanati. Pur affrontando il dolore con forza e coraggio non siamo più riusciti a stare bene insieme, sia a livello sociale, sia a livello sessuale, con un calo proprio del desiderio. Cercando su internet una psicologa ho trovato diversi psicologi, appena ho parlato la Dottoressa Faccio ho deciso di rivolgermi a lei in cerca di sostegno e aiuto per cercare di riuscire a comunicare nuovamente con mio marito. La Dottoressa è stata davvero una rivelazione. Mi ha fatto capire che dovevo in qualche modo cambiare "registro" e rivolgermi al mio partner con gesti e frasi differenti dalla situazione relazionale che avevamo prima del lutto. Nel tempo ho notato come mio marito reagiva al mio nuovo modo di relazionarmi con lui e, di giorno in giorno, vedevo qualche passo avanti, anche minimo, ma sempre in positivo e questo mi dava la forza per andare avanti e sperare che prima o poi ne saremmo venuti fuori. Ad oggi posso dire che continuo a rivolgermi alla dottoressa, ma che tanti sono i progressi che ho ottenuto e mi sento fiduciosa e piena di speranza per il futuro. Grazie Dottoressa Faccio....[Leggi tutto]
È passato quasi un'anno dallo scorso autunno. Ringrazio calorosamente la mia psicologa, la dott.ssa Francesca Faccio, perché mi ha aiutata in un momento di forte ansia e di stress. Ora che abbiamo terminato il nostro percorso sento proprio di aver buttato alle spalle una serie di problemi che mi stavano schiacciando ed impedendo di vivere la mia vita. Grazie ancora dottoressa....[Leggi tutto]