Ti è mai capitato di fare letteralmente una “maratona” di serie televisive?
Il binge watching consiste nel fare una vera e propria abbuffata di questi contenuti, guardando un episodio dopo l’altro senza sosta. Magari il meteo non è dei migliori, sei stanco dopo una giornata lavorativa o scolastica impegnativa e ti rifugi sul divano, a volte è proprio quel che ci vuole! Di certo con il lockdown abbiamo assistito ad un aumento di questo fenomeno apparentemente innocuo, ma perché questa modalità può diventare compulsiva?
Semplice, come quando mangiamo qualcosa che ci piace, abbiamo un’attività sessuale o facciamo qualcosa per cui proviamo piacere, il nostro cervello rilascia una sostanza chiamata dopamina e vedere la prossima puntata e quella dopo ancora non fa altro che mantenere questo neurotrasmettitore a livelli elevati generando un senso di gratificazione, ma anche innescando il bisogno di continue “ricompense” che favoriscono la visione compulsiva.
Quando iniziare a preoccuparsi?
- Non usi la serie tv come strumento di sana evasione, ma come una vera e propria modalità di fuga da situazioni che creano sensazioni negative;
- Non sei più in grado di controllare il tempo che trascorri davanti alla serie tv;
- Hai difficoltà di addormentamento/insonnia;
- Preferisci stare a casa a guardare la serie piuttosto che uscire con gli amici, fare sport o incontrare la tua famiglia;
- Senti la necessità di aumentare il tempo dedicato alle serie per provare lo stesso grado di soddisfazione.
Le ricerche scientifiche sul tema hanno dimostrato che al comportamento di abbuffate televisive è associata maggiore ansia, depressione, solitudine e stanchezza rispetto a chi non lo mette in atto, ma anche un’incapacità di gestire gli impulsi in generale, come abuso di cibo o droghe con conseguenze come l’obesità.
È chiaro dunque che, anche se attualmente il fenomeno non viene considerato una dipendenza, condivide con essa molti aspetti e conseguenze negative.
Si attiva quindi la modalità del “tutto e subito”: sentiamo il bisogno di qualcosa e questo deve essere immediatamente soddisfatto; le puntate sono tutte disponibili e a portata di clic quindi perché attendere la sera successiva per vedere un nuovo episodio se l’ultimo ci ha lasciati a bocca aperta?
Qualche consiglio per i genitori…
Sebbene il binge watching sia un comportamento messo in atto da tutte le fasce d’età, sempre più spesso i genitori dei preadolescenti sono allarmati e desiderosi di capire se e come intervenire.
Innanzitutto, ricordiamoci che anche le serie tv, come i social newtwork, sono parte del mondo dei ragazzi di oggi quindi la cosa migliore è non demonizzarle, ricordando che uno dei motivi della loro attrattività è che molte serie tv trattano di difficoltà evolutive che i ragazzi si trovano ad affrontare nella vita reale oppure parlano di temi e aspetti su cui loro si identificano; in questo modo possono immedesimarsi nei personaggi, desiderare di essere come loro, gioire quando c’è un finale positivo e dispiacersi per loro se vittime di qualche disgrazia.
Come in ogni cosa, quando un cervello è in via di sviluppo come quello dei ragazzi, è importante dare dei limiti e delle regole quindi potete:
- stabilire un numero di episodi da guardare (che non deve essere superato neanche a seguito di lamentele);
- o, in alternativa, stabilire un limite di tempo da dedicare a quest’attività;
- suggerite delle pause tra un episodio e l’altro;
- evitate di riempire i momenti di vuoto del bambino/ragazzo con utilizzo di device tecnologici o serie tv, anche se a volte è più comodo e facile perché vi permette di dedicarvi ad altro sapendo che vostro figlio è al sicuro davanti allo schermo;
- privilegiare o alternare attività sociali che permettano di stare in una relazione reale con l’altro o attività creative;
- condividete, create degli spazi di confronto con i vostri figli rispetto ai contenuti che guardano. È un modo per stare un po’ con loro nel loro mondo e allo stesso tempo svolgere quella funzione di filtro necessaria per un’elaborazione.
È importante sottolineare che bisogna distinguere chi si fa altamente coinvolgere dalle serie tv da chi manifesta un comportamento problematico. Nell’ultimo caso può essere utile rivolgersi ad un professionista.
Se pensi di aver bisogno d’aiuto, puoi contattarci per una consulenza.
Dott.ssa Giorgia Carlotto
"Il curioso paradosso è che quando accetto me stesso, posso cambiare." Carl Rogers
Le vostre testimonianze
Fin da piccola ho sofferto di problematiche legate all'alimentazione, specialmente al Liceo, dove ero spesso oggetto di bullismo per il mio aspetto in sovrappeso. Ho cominciato ad alimentarmi essenzialmente di vegetali e poca frutta, arrivando non solo a perdere molto peso, ma anche il ciclo mestruale si era bloccato. Come se non bastasse, ogni volta che c'era qualche occasione per cui ero "costretta" a far vedere che mangiavo altri alimenti, oltre a quello che mi ero imposta nella mia dieta, tendevo a rigettarlo poco dopo averlo ingerito. I miei genitori, molto preoccupati, mi hanno fatta seguire da diversi specialisti, i quali solo in parte sono riusciti a risolvere i miei problemi. Fino a poco tempo fa non riuscivo ancora a guardarmi allo specchio, ad avere fiducia in me stessa, qualsiasi tipo di pantalone indossato mi faceva sentire grassa e non in linea con i canoni estetici che il mio cervello si era imposto. Tramite passaparola sono venuta in contatto con la Dottoressa Carlotto, con la quale sono riuscita ad aprirmi e a confidarle le mie difficoltà. Il suo modo gentile, empatico e la sua forza di affrontare le mie tematiche mi ha infuso sicurezza e fiducia, quello che dentro di me da sola non riuscivo a trovare. Grazie al suo carisma ma anche al suo tatto, mi ha dato la forza e la motivazione per mettermi in gioco veramente. Questo percorso introspettivo è stato possibile solo grazie a lei e al suo modo di lavorare con le persone. Grazie ancora Dottoressa. ...[Leggi tutto]